Immagini veramente false

Della foto che vedete qua sotto, qualcuno mi ha detto: “Ke Kulo”, qualcuno che ho saputo cogliere l’attimo. undefined In realtà si tratta di una foto piuttosto costruita. La fida Margherita (okkio, il sito è under construction visto che glielo sto construction io) abile fotografa nonchè neo acquisto del team FuoriFuocoStudio è appena fuori inquadratura sulla destra. Si è presa un estremità del velo e al mio segnale ha scatenato l’inferno. Molto più semplicemente ha scagliato il velo in aria: quella che vedete è la mia preferita di una raffica di scatti.

La domanda che pongo ai tre lettori di CiCCiO.it (tolti me e mia moglie [marta, lo leggi CiCCiO.it vero?] chi è il terzo?) è:

Vale lo stesso come foto? Cioè, sapere che chi ha scattato non ha in realtà colto un attimo ma costruito un’immagine toglie valore alla stessa? (per quanto poco valore possa avere questa foto per chiunque tranne i fantastici ragazzi della foto) Oppure l’importante è il risultato finale e ognuno ci legge quello che vuole in un’immagine?

All’uopo ho creato un simpatico sondaggino. Ho messo tre opzioni così se votiamo tutti e tre possiamo eventualmente contemplare l’ipotesi di un pareggio.

Spazio aperto a commenti naturalmente. Ringrazio sin d’ora che vorrà evitare di scegliere la terza opzione.

A voi.

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12 commenti su “Immagini veramente false

  1. Ahhhh … al diavolo l’etica !
    L’obiettivo è creare una fotografia valida, il resto sono solo chiacchiere.
    Hai realizzato una bella foto ? Si.
    A noi fotografi non interessa come 😉

  2. Io sono il terzo!
    me lo chiedo spesso anche io con i quadri. Ma sai cosa?
    Tu rispondi: eh in effetti è stato un colpo di fortuna, nel quale ho proprio saputo cogliere l’opportunità al volo.

    Chi lo saprà mai?

    E’ come a danza o durante un concerto (certo, se suoni Per Elisa, non vale): il pubblico non conosce il pezzo, se sbagli…un sorriso e avanti, come se niente fosse.

  3. Beh, io che mi sento uno dei tanti terzi lettori del tuo blog, sulla domanda che ti poni, voglio permettermi di esprimere il mio pensiero non a pieno rappresentato nelle tre opzioni.
    Solo la prima parte della terza risposta mi trova d’accordo, “ma che domanda è?”
    La bellezza di una foto o la “validità” (come la chiami tu) è assolutamente soggettiva e ciò che rende speciale una foto è la reazione che scatena nell’osservatore.
    Quindi, lo scatto in oggetto potrebbe suscitare infinite emozioni: ad un fotografo esperto potrebbe non sembrare perfetta per un livello non bilanciato dei colori (non capendo niente di fotografia ho detto una cosa a caso), ai due ragazzi nella foto risulterà sicuramente fantastica in quanto stupendo ricordo di un giorno probabilmente magnifico, nella madre dello sposo potrebbe suscitare sentimenti di rammarico in quanto il suo figliolo l’ha abbandonata per andare a vivere con un’altra donna, ad un attendo osservatore potrebbe sembrare artefatta considerando che il velo vola così in alto rispetto al vestito che striscia completamente a terra a che ha addirittura alcune pieghe vanno nella direzione opposta rispetto al velo.
    Concludendo, che tu faccia lanciare il velo ad una tua collaboratrice o alla nipote dello sposo, che tu utilizzi un ventilatore gigante o un compressore, che tu riesca a calcolare i moti ventosi o che tu riesca a cogliere fortunosamente il momento perfetto di un soffio di vento non è un grosso problema. L’unica cosa su cui ti devi concentrare è essere te stesso, seguire il tuo istinto e continuare a regalarci le fantastiche emozioni che fino ad oggi sono scaturite dalle tue foto, senza farti troppe seghe mentali.

  4. bella foto. fatta bene, intendo. lo sfuocato sulla colonna, gli sposi decentrati, la svisata del velo in corrispondenza del balconcino e tutto il resto…bella foto, ciccio. il resto sono scelte personali, stile, marchio di fabbrica, sintassi e grammatica di un linguaggio privato-pubblico. sarebbe come chiedersi se è più foto uno scatto di koudelka o di crewdson.

  5. Secondo me l’importante è solo ed esclusivamente il risultato finale, le emozioni che suscita, il salvare la foto da qualche parte per andarsela a riguardare oppure fermarsi cinque minuti ad osservarla interrogandosi su come sia stata realizzata (e qui marzullianamente mi chiedo…ma se la foto fosse stata di poco conto, mi sarei fermato a guardarla?)…poco importa se a muovere il velo della sposa siano stati i sette nani uno sulle spalle dell’altro, una provvidenziale folata di vento o il decollo dello shuttle!

    ps: non è da tanto che leggo questo blog…conto almeno come mezzo lettore?

    1. Dario per il semplice fatto che lo leggi, aggravato dal bel commento, vali per tre di lettori!
      A sto punto dico a mia moglie che può smettere di seguirlo 😉

  6. anni di sgambettamento a portare obiettivi e montare cavalletti al seguito di mio padre, mio zio e alcuni fotografi famosi che non cito per non tirarmela che venivano a fare “lezione” al loro circolo mi ha insegnato tre cose:

    1- le foto spontanee e naturali sono le piú belle.
    2- tra le foto spontanee e naturali, quelle piú belle di tutti (quindi le belle tra le belle, mica tarocco!) sono quelle costruite in modo da sembrare spontanee.
    3- io proprio non sono tagliato per la fotografia.

    mio padre, mio zio e pure mio cognato continuano a pubblicare libri e fare mostre.
    io meglio che mi limito alle foto del mio pollice scattate con lo smarfon di mia moglie.

    baci alla sposa.

  7. la foto resta bellissima lo stesso! ma come fotografo veramente bravo dovresti pensare che:
    1. a me che non sono nessuno dei due sposi piace così e infatti ho votato 2…
    2. ma la sposa si ricorderà sempre che non è stato un colpo di vento ma un “aiutino”…
    no???

    cmq aklla fine chissenefffrega, ho votato la 2 :-)))

  8. Riguardo al punto 2 di Fra…la domanda è lecita…la sposa, vedendo la foto tra qualche anno, ricorderà l’aiuto del pubblico per costruire la foto o sentirà “le farfalle” alla pancia ricordando un giorno decisamente unico…???

    Nel mio piccolo posso dire che ho elaborato un paio di hdr del mio ultimo viaggio negli Stati Uniti, si tratta di foto all’alba, rivedendole a distanza di mesi (pur sapendo che sono artifizi delle mie scarse competenze informatiche) mi capita ancora di essere trasportato la, sul bordo del canyon e mi perdo ancora per 10 minuti ricordando quei panorami (stamattina sono troppo poetico)

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