Dopo aver emesso RFI, RFP e RFQ, è tempo di recarsi dai vari vendor per le relative due diligence. Il fatto che pur essendo scritto in italiano non si capisca una sega è dovuto a una cosa molto semplice. L’aneddoto che sto per raccontare ha luogo in un ormai remoto passato: quello dei tempi della niù economi. Non è che una cosa può essere niù per sempre e infatti la niù economi non c’è più.

Succede che pare i soldi stiano tutti  in questa new economy. E alè, quindi ci sono ste entità che si chiamano venture capital CIR, COFIDE, KIWI Pino Venture e altre bizzarre sigle che praticamente pare abbiano come obiettivo sprecare denare investendo nelle aziende più improbabili.

Se quindi vendi estintori ti licenzi e vieni assunto a fare prevendita in una azienda della new economy. Ops, pre-sales.

Si perchè siccome nessuno sa fare un cazzo, tutti parlano con dei termini che nessuno capisce. Siccome nessuno parla inglese ma molti a fatica anche l’italiano, vualà le sgiò son fè.
E via atteggiarsi con la lingua un pò come quando io in disco per far colpo sulle tipe mi spacciavo per conoscitore esperto della lingua latina con frasi tipo letzio brevis, veni vidi vici, coito interruptus, orazio genitalis che forse non esiste nemmeno in latino.
A volte dicevo ogino-knaus che andava bene sia per il tedesco che per il giapponese.

Vengo al dunque.

Il progetto m-commerce è un progetto della madonna direi io. Se sei in una riunione devi usare la parola “sfidante”.

Un deal da 13 million pound fai un pò te.

Beh insomma emesse quelle cose con la RF di cui sopra, si tratta di recarsi dal vendor (fornitore) per fare sta due diligence (vedere se ha barato).
L’8 settembre 2001 arriva la mail che ci conferma la partenza per Toronto la settimana dopo.
Il giorno dopo sono in salotto col caschetto e i guantini e la mountain bike. Faccio per spegnere la tele ma dopo due ore sono sono ancora lì in piedi ad ascoltare senza dire una parola. Salto tutto un pezzo di racconto a sto punto e si capisce il perchè…
Fatto sta che la settimana dopo partiamo.
Naturalmente viaggiamo in business con una compagnia aerea che adesso non esiste più. Mi fanno lasciare a terra un paio di forbicine ma mi servono il pranzo a la carte a bordo con dei coltellazzi d’acciaio lunghi una mano.
L’italian team è composto di tre persone io e due ragazze: Il mio capo che è una PM, una analista funzionale e poi ci sono io che mi tengono perchè mi ha assunto il capo del mio capo, sono di bella presenza, vesto tutto griffato e mi spaccio bene per “Project manager tecnico”. Durante la new economy sono tutti PM. PM tecnico, PM funzionale, PMO, PM puro e pare che tutti siano anche team leader e non si capisce come hanno tutti sotto qualcuno, dalle 13 persone in su.

Ecco all’epoca ero PM tecnico e anche team leader e avevo un team di 13 persone. O almeno così ho sempre creduto. Da questo punto di vista poco è cambiato perchè se provate a dare un’occhiata ai vostri contatti su linkedin vedrete che sono tutti PM o team leader.
Con un team di 13 persone almeno, anche quelli disoccupati (è vero!!!)

Comuqnue oltre all’italian team che ha la lead del progetto, ci sono due inglesi. un australiano due svedesi. Seguono da casa taiwanesi e israeliani. Sui taiwanesi poi faccio un post dedicato.

Arriviamo e all’aeroporto c’è sta limo lunga 12 metri tipo quelle zeppe di mignotte alla fiftisent. Accanto all’autista c’è John (lo chiameremo così per la privacy e per proteggere gli innocenti) di st’azienda che ci preleva e ci porta in albergo. Scendiamo all’Hilton e c’è un disguido con le camere. John esce un rotolo di banconote di una non bene precisata valuta ma presumo dollari canadesi e dice che ci pensa lui. Bon tutto a posto in due minuti: abbiamo tre camere al 31simo piano si scusa che al 32simo (l’ultimo) ci sono solo le due suite presidenziali.

La settimana è tutta organizzata.
Ci portano la colazione in camera. Arriviamo presso  l’headquarter e ci servono la colazione poi ci portano in un locale lì vicino a fare colazione e poi arrivano dei dolci a metà mattinata e checchez!
Poi è tutto un volare di carte e cartoline e si capisce dopo trentasei secondi che questi non c’hanno nulla e aspettano di prendersi la commessa per sviluppare il prodotto.

Si capisce anche che questi sono alle cozze e se non chiudono il deal possono pure andare a dormirci sugli scogli.

E allora la pensano bene!

E più che organizzare i meeting e le demo e i mockup e i proof of concept e scimitarra uollera, organizzano la scimitarra ma soprattutto la uollera! Ora ci arrivo.

Successione degli eventi:
Cena a base di aragosta in uno dei locali più esclusivi della città.
Posto in tribuna d’onore alla finale del campionato di Hockey accanto al Governatore Generale o sua maestà imperiale assessore mondiale.
Ricena a base di bisteccazze estrogenate grosse come un invicta, nel secondo locale più esclusivo della città.

L’ultima sera alle 22.30 sono in camera bello che cotto e squilla il telefono. E’ John che mi dice scendi che usciamo: Boys only mi fa. Io che non so come si dice etero in inglese e manco in canadese che poi è  uguale gli dico sono etero. E siccome etero si dice etero il tipo scoppia a ridere e mi dice: “Massimo Pizzocello MUAHAHA (ride sguaiato) the best name in the world! My wife cucinare cabresi!!!”

Macheccazzo vuol dire?

Vabbè scendo perchè il tizio minaccia di salire e uno che ti dice boys only e “cabresi” è meglio non trovarselo in camera soprattutto se sei in boxer.

Bon saliamo su una limo e ci siamo davvero boys only: io, John e un suo adepto, i due inglesi e il canadese.
Lo svedese non viene ma è un tipo strano che si tiene la cravatta durante tutto il viaggio, arriva in ufficio e se la toglie. Mah.

Durante il tragitto mi faccio insegnare qualche parolaccia in inglese, sbaglio pronuncia e allora l’autista si gira e fa:”do you speak english”?”

Figa gli inglesi a momenti muoiono dal ridere mentre gli rispondono: “We ARE english” e giù a ridere due ore. Ancora adesso mi interrogo…

Quando la limo si ferma capisco: a noi ci frega il vaticano e siamo l’unica nazione al mondo dove non ci sono i red light district. A Toronto uno ce n’è.
Bon scendiamo davanti a un locale e ci si piazza davanti Yeti 8000 solo di colore.
John srotola e il tizio gli dice my friend e si abbracciano come se si fossero scambiati i fumetti porno quando andavano all’oratorio.

Entriamo.
La guardarobiera si fa i cacchi suoi ma il tipo srotola e lei gli mette la lingua in bocca.
Poi John parla con un tizio che scuote la testa come a dire non si può fare.
Induina induinello John srotola e il tizio dice si si come no certo che si può fare.

Poi sparisce dentro un muro che in relatà è un vetro oscurato di una stanza. Due tizi semisvestiti vengono scagliati fuori tipo saloon seguiti da due stanghe modello cinema (porno)
fatto sta che ci va di kulo e si è appena liberata una stanza per la private dance.

Beh taglio corto, entriamo ci accomodiamo sui divanetti. Il tizio ordina dal menu RIPETO DAL MENU 8 bottiglie di sciampagn e 8 ragazze. Arrivano 8 bottiglioni tipo varo nave e 8 tizie per un totale 16 stacchi di coscia che le veline gli arrivano all’ombelico.

Prima che cali il sipario a causa dell’alcool e mi perda il bello della serata penso che davvero questi per portarsi a casa sto contratto sono disposti a tutto…

Riprendo i sensi praticamente la mattina dopo in aeroporto.

Il mio capo si siede vicino a me, mi chiede come va e mi da un frappuccino bello grande.

Poi mi dice: “ah, max… è meglio se torniamo in Italia prima di dire che la firma che hai messo su quelle carte ieri notte non ha alcun valore…”

Quali carte?

P9250044

All’epoca giravo così: pare possibile???

8 commenti su “

  1. Io pero’ la colazione in camera nn me la ricordavo 😀 😀 Sara’ che questo trattamento super era riservato only to men?
    Che bei ricordi!!! Merita una menzione speciale il falso allarme in hotel alle 3 del mattino: 59 piani a piedi in pigiama!!!

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