Il segreto del (non) mio successo

Quando ero giovine, non molto tempo fa quindi (chi è che sta ridendo?) mi dilettavo suonando il basso elettrico.
La gente quando mi vedeva suonare su un palco diceva sempre le stesse cosa: “Ma come ca$$o ti vesti?” ma non è questa la cosa interessante.
Di solito aggiungeva un commento del tipo come ero fortunato ad avere un dono e che talento mi avesso donato iddio o chi per esso.

Siccome ho sempre avuto paura di sembrare maleducato e deludere le aspettative, di solito facevo spallucce e sorridevo (e a quel punto le tipe sceglievano qualcun’altro con cui limonare duro)

La verità era ben altra.
Mentre i miei amici erano dei precursori e passavano le domeniche pomeriggio al Matisse ad importunare le minorenni (ma erano minorenni pure loro quindi forse erano giustificati) io bruciavo puntine su puntine suonando su un numero imprecisato di dischi. Oppure mi registravo i passaggi su nastro e poi in cuffia continuavo a riavvolgere tenendo premuti insieme play+rew per trascrivere tutto nota per nota. E siccome non erano i pezzi dei Take That ma magari era Donna Lee suonata da Alain Caron a qualcosa tipo 500 battute/minuto, di piastre a cassette mi toccava cambiarne spesso. Ma non c’erano i compiuter che rallentano mantenendo inalterato il pitch. Non c’era youtube, i corsi online, le televisioni etcetc. Le robe dovevi scovartele, i concerti, i dischi, il passaparola e così via. Lo so sono un nostalgico e sto divagando.
Il succo della fazenda è che non ho mai ricevuto nessun tipo di tocco divino o combinazione genetica. Passavo del tempo a suonare. Parecchio. Tutto il mio tempo libero. E all’inizio ero un mediocre. Alla fine anche, ma un mediocre con un po’ di tecnica ed un sacco di pratica. Tutta roba che non mi ha portato da nessuna parte ma grazie alla quale ho girato parecchio, ho conosciuto gente interessante, mi sono divertito. In più nei locali il sabato sera mi pagavano e consumavo gratis.

Quando qualcuno mi chiede cosa fare per migliorare come fotografo sapete cosa rispondo? Dovresti chiederlo a uno che migliora.
Quando lo chiedono a Jasmine Star lei risponde, essendone titolata, tre cose: Pratica, pratica, pratica. “Fatevi una domanda” dice, “Pensate che Federer si sia svegliato una mattina e abbia vinto una finale perchè ha un dono?” Probabilemente ha limonato molto più di me da giovane ma credo di pratica ne abbia fatta parecchia.
Non ci credete? Come si riuscirebbe altrimenti a fare questo:


E’ chiaramente un falso 😀 Ma il succo è quello:
Uscite e scattate, scattate, scattate.
In omaggio c’è anche il video di J*:

3 commenti su “Il segreto del (non) mio successo

  1. Sono quasi d’accordo… Federer si è fatto un “mazzo tanto”, però lui è uno di quelli che ha messo a frutto la sua dote naturale! Calza con il tuo esempio (per stare nel tennis) Lendl, lui si è fatto un mazzo “tantissimo”, era maniacale nella preparazione, ma non ha mai vinto wimbledon. A volte la fortuna di possedere un dono e di metterlo a frutto è tutto. Io amo fare foto, veramente, però non ho nessun dono…. non vedo al di là… non ho “l’occhio” magico…. Ecco, secondo me c’è chi vede già una foto prima di farla, capisce prima degli altri che una gocciolina su un fiore sarà qualcosa di magico…. ciauz!

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