La posta di zio CiCCiO /2

Care amiche, Samantha mi scrive:

Ciao,
Approfitto di questo post per chiedere un consiglio.
Sono Samantha e vivo a Milano,a luglio ho dato l’Esame di Maturità al liceo linguistico e finalmente mi trovo a dover pensare concretamente al mio futuro,a come muovere i primi passi per costruire qualcosa di appagante e che mi faccia sentire produttiva!
Ho pensato per qualche mese di voler andare all’Università,avrei scelto scienze politche,ma riflettendoci non fa veramente per me,troppo teorica e generica,potrei annoiarmi dopo 3 mesi,preferisco qualcosa che mi faccia sentire attiva giorno dopo giorno.
Confido che ,da vari anni a questa parte,e soprattutto da quando ho avuto in mano la mia prima reflex tanto sudata,continuo a pensare che vorrei riuscire fare di questa mia passione il mio lavoro. Negli ultimi mesi è diventato un chiodo fisso. Abbandonata definitivamente l’idea dell’Università,ho iniziato a raccogliere informazioni sulle scuole di fotografia,tanto da arrivare a pensare di iscrivermi all’Istituto Italiano di Fotografia a Milano. Oggi mi sono presa una giornata di pausa,per pensare se davvero è la scelta giusta,ho il dubbio che a livello pratico non aiuti a “lanciarsi” nell’ambiente,ma che serva solo ad arrivare a fare “belle foto”. I costi del corso biennale sarebbero molto molto elevati. Mi trovo un po’ spaesata ma dall’altro lato mi sento pronta a buttarmi autonomamente nella mischia,iniziando a fare le prime esperienze per migliorarmi e a promuovermi il più possibile. Piuttosto che spendere 14.000 euro per la scuola,ne spenderei inizialmente 7.000 per rinnovare la mia attrezzatura. Le scuole di fotografia,quindi bienni per esempio,valgono davvero i soldi che costano? O è meglio investirli in altro modo?

Ti dico delle cose che mi renderanno antipatico a molti e sulle quali molti saranno in disaccordo. Io ti dico la mia, prendila per questo, magari senti altri che hanno avuto altre esperienze con percorsi differenti.
– Una cultura universitaria SERVE. In tutto e per tutto. imparare a superare gli esami, a gestirsi da se, a superare gli ostacoli ee le difficoltà. Una bella palestra. Ma per me anche il militare lo è stato. Io ti auguro di non farlo mai (il militare, non l’università) ma insomma, il succo è che ogni esperienza è buona e la vita in una maniera o nell’altra ti insegna a vivere (boom fuoco d’artificio) Detto questo, 7 anni di ingegneria sono troppi, decisamente. Quindi devi fare l’università o no? Se c’è qualcosa che ti interessa davvero si, se già ora pensi di poterti annoiare, secondo me no. Abbiamo modo lungo la strada di capire quali sono i nostri interessi. Basta che tu tenga presente sempre che non è mai troppo tardi per cambiare strada.
– La fotografia è cambiata, inutile dirlo. Parecchio. E cambia alla svelta ogni giorno. Per qualcuno sono tempi nefasti per lavorare in questo campo, per altri entusiasmanti! Dipende che approccio hai tu, che forma mentis. Detto questo, il mondo accademico tradizionale, non può per quanto si sforzi restare al passo. Le scuole di fotografia per quanto prestigiose, sono oggi secondo me ANACRONISTICHE, ala luce poi dei costi. Gli strumenti per formarsi da se ci sono tutti, a costi accessibili. Fatti un anno di kelbytraining.com, qualche corso su creativelive.com, uso quei soldi per visitare Londra, farti un viaggio, vedere quache mostra. Stesso dicasi per le varie associazioni, gruppi, circoli, alcune più valide di altre, spesso puzzano di muffa. Senza generalizzare chiaramente
-Oh, detto questo e a complemento dei due punti precedeni, per sapere dove andare è necessario sapere da dove si arriva. Quindi parte dei soldi della retta, investili in qualche monografia, in biografie, studia i grandi del passato. Studia la storia della fotografia.
– Un’esperienza nel mondo del lavoro ti farebbe bene, molto bene. Fare questo mestiere vuol dire fare l’imprenditore. Per lo meno se ci vuoi campare. Se vuoi fare l’artista e hai papino alle spalle come fanno molti allora cambia tutto, smetti anche di leggere. Ma se devi fare l’imprenditore,devi imparare a farlo. E da soli è dura… comunque sbaglierai e imparerai ma se puoi avere un posto dove imparare e sbagliare per qualcuno… 😉
-l’attrezzatura è solo un mezzo per raggiungere un obiettivo. 7000 potrebbero essere ersino troppi. Se dovessi consigliarti, ti direi di prenderti qualcosa di simile:
– Canon 5d usata – 500€
– Canon 50 1.4 – 330€
– Canon 58 1.8 – 360€
– Canon 24-70 usato – 750€
– Canon 580 EXII usato – 300€
Se vuoi lavorare in studio un kit luci con stativi e softbox, 500ws sui 700€
Se vuoi fare la matrimonialista una seconda 5d e un secodo flash

Sei sotto i 3.000€ ti restano un mare di soldi per quanto detto sopra e per offrirmi la pizza.
Certo, una MK III potrebbe avere effetti positivi sulla tua autostima, ma qui subentrano Freud, l’invidia del pene e robe simili
Questo è quanto.

Alcune cose magari non le volevi sentire. Ma è meglio tu le abbia sentite.

Adesso vogli sapere però cosa ne pensi. Ed eventualmente che ne pensano gli altri!

15 commenti su “La posta di zio CiCCiO /2

  1. Innanzitutto grazie per avermi dedicato del tempo!
    Inizio dicendo che nulla di ció che hai detto ti ha reso antipatico,anzi,mi sento molto capita.
    Per quanto riguarda l’università,non c’è una facoltà che mi interessi veramente e che porterei avanti con grinta e determinazione,non posso dire di avere la sicurezza ma ho il sentore che non andrei molto avanti,per mancanza di forza motivazionale.
    Passiamo ora alle scuole di fotografia,ti parlo da figlia che,con difficoltà,ha chiesto a suo papà di appoggiarla e sostenere i costi di un bienno all’IIF a Milano,lui ha acconsentito. Io peró non mi sento sicura di voler spendere,anzi far spendere tutti quei soldi per una scuola in cui credo,sì,ma non fino in fondo. Per questo mi sono trovata,visto il supporto economico,a pensare di utilizzarlo ragionevolmente,ovvero investendolo in qualcosa di concreto che possa SICURAMENTE servirmi.
    Da tempo leggo libri di fotografia,studio siti da cui ci si più arricchire culturalmente e continueró a farlo,anche grazie ai tuoi consigli,e posso dire di avere imparato qualcosa,quindi perchè non continuare sulla stessa strada? Ovvero quella da autodidatta? Affiancando magari qualche fotografo disposto ad avermi al suo fianco per un po’..
    Per quanto riguarda l’attrezzatura apprezzo tantissimo i tuoi consigli,ora ho una 500D,e quindi le indicazioni verso il mondo Canon calzano a pennello!
    P.s. Devo confessarti che una MK III potrebbe avere ECCESSIVI effetti positivi sulla mia autostima. 😉
    P.p.s. Pizza a volontà garantita.

  2. Leggendo questo post mi sono resa conto di non essere davvero l’unica a non sapere cosa fare del proprio futuro dopo l’esame di maturità.
    Le scelte sono tante, le pressioni anche e soprattutto le responsabilità.. Anche io come Samantha sono settimane che penso a cosa fare, quale via prendere e soprattutto quale passione seguire. Non so se fare l’Università, in questo caso il Dams a Roma (e io vivo a Napoli) o scegliere la strada della fotografia che da anni ormai è il mio pane quotidiano (sempre a Roma).
    Entrambe le scelte comportano sudore, sacrificio e passione costante e io, a poche settimane dalla fine dell’estate, mi rendo conto che sono ad un punto morto.
    Prendere una decisione mi obbliga a fare un passo enorme, trasferirmi in una grande città che è Roma e cercare di mantenermi da sola anche se è difficile.
    Fare fotografia per me significherebbe seguire il sogno di una vita, essere quella che desidero e perchè no diventare un giorno come Capa, Bresson (di cui leggo molto e osservo lavori tramite mostre, libri e siti web) o altri e lasciare un segno del mio passaggio in qualsiasi parte del mondo.
    Leggere questo post mi ha aiutata in un certo senso e scoraggiata dall’altro.. Per un’attrezzatura da te descritta ci vogliono un bel po’ di soldini e ho capito che prima di pensare ad un passo del genere devo sudare un bel po’ per arrivare alla meta e che non è così facile entrare nel mondo dell’imprenditoria come pensavo.
    In ogni caso mi ha fatto piacere leggere che non sono la sola al mondo a non sapere cosa fare e che ha una passione del genere e non sa se seguire o meno questa strada.
    Grazie per il post, davvero.
    Un bacio, Orsola.

    1. Orsola due cose, una per incraggiarti, una per scoraggairti.
      Partiamo dall’incoraggiamento: io ho cominciato con una 20d e un 28-90 3,5-5,6 vedi tu. Non è necessario partire con una strumentazione stellare. C’ gente che fa cose stellari con macchinette del cavolo. Chiaro che mano a mano che ti entrano lavori, dovrai garantire risultato e quindi avere affidabilità, solidità, qualità altre cose che finiscono in à.
      Per scoraggiarti invece un pochino, mi pare dalle tue parole che manchi un filino di pragmaticità. Se ci devi campare ti serve. Avevo amici che volevano diventare Bon Jovi e adesso sono in fabbrica, altri più in gamba suonano in una cover band e prendono più di me. E fanno quello che gli piace. Quindi pensa a un sano business, se poi diventi una novella Bresson, ne abbiamo tutti da guadagnare.
      E’ anche vero che dice il saggio punta a 1000: se fallisci e arrivi a 800 avrai comunque fatto meglio di uno che puntava a 600 e ha raggiunto il suo obiettivo 😉

  3. Leggendo questi post mi sono reso conto di un po’ di cose. Ma lasciando da parte i pipponi sulla differenza generazionale… mi sento di contribuire con i miei 2 cents (ovviamente non sono pratico come Ciccio che ormai è un vero imprenditore…).

    punto 1. Al giorno d’oggi fare l’università non è necessario. Per alcuni versi è dannoso. Di sicuro non è la svolta della vita.

    punto B. Non abbiate fretta. Se potete prendetevi un anno sabbatico per pensare, fare esperienze e capire un po’ meglio cosa c’è in giro e cosa vi può servire. Non vuol dire necessariamente stare a grattarvi la pancia per 12 mesi. Ma magari uno dopo la maturità ha fretta di capire, fare, sistemarsi. Prendetevi il vostro tempo. Tanto con la crisi che c’è non è che se arrivate primi vi danno un premio.

    punto III. Correlato ai punti 1 e B: non avete un colpo solo nella vostra carabina. Le scelte che state facendo adesso, non sono necessariamente vincolanti per tutto quello che verrà dopo. All’inizio magari sembra di sì. Ma alla fine si può sempre cambiare, se si vuole e se si ha coraggio (ci vuole coraggio anche per non cambiare! ma questa è un’altra storia…).

    punto Delta. Non sottovalutate mai il fattore culo. Una volta, mentre mi trovavo in una situazione del tutto simile alla vostra, scrissi ad un vecchio saggio per sapere come si faceva a fare il lavoro che io volevo fare e che lui faceva. Lui mi rispose con una frase che gli aveva detto il suo maestro: il faut plus de chance que d’intelligence!
    Vale a dire che non sai mai quali esperienze della tua vita saranno più fruttuose e magari potrebbero anche essere quelle in cui investi di meno. Magari una persona che incontri per caso. Quel corso di cui avevi seguito solo due lezioni. Quel libro letto a metà che ti portano a dare la risposta giusta al momento giusto. Sembra una cazzata. Ma se ci pensate non è così e ho un botto di esempi!

    L’unico consiglio vero che mi sento di darvi è: se avete un po’ di soldi e un po’ di tempo da investire, imparate bene bene (non bene da italiani…) due lingue e certificatele. Se il mondo è globale e tutto è regolato dal caso, sapere più lingue vi permetterà di giocare in un parco giochi più grande e di conoscere più bambini e più maestri.

    Baci.

    Tom.

    1. Come dice il compianto Steve durante il suo Commencement Speech a Stanford, una volta feci un corso di tipografia e tutti mi dissero che perdevo il mio tempo. Quando progettai il mac, applicai i concetti di caratteri scalabili che poi windows copio e che tutti ora usiamo. You cannot connect the dots looking forward: devi avere fiducia che i puntini un giorno si uniranno. Guardando indietro vedrai la figura che compongono e capirai che tutto ha avuto senso.
      Ah, se non l’avete fatto guardatevelo, c’è tutto quello che vi serve. La cosa più importante che probabilmente Jobs ha copiato da Troisi: ricordati che devi morire!

  4. Grazie anche a te Tom per il contributo 😉 quei due centesimi per noi “spaesati” valgono molto di più! Uno dei tuoi consigli l’ho già applicato negli anni,ho tre lingue certificate,tedesco livello base,inglese e spagnolo livello alto! 😉 avendo fatto il liceo linguistico le certificazioni erano pane quotidiano!
    Buona giornata!

  5. Lo stesso discorso lo cita anche Jovanotti nei suoi concerti e alla fine dice: non c’è nessun disegno. Nel senso: alla fine, se ci pensi bene, non c’è un percorso giusto.
    Ma poi scivoliamo nel filosofico.
    Vi lascio solo con una frase di una persona a me cara: il meglio è nemico del bene.
    Tom

  6. Ciao, sono Alberto sul mio sito, fotocomefare.com, passano ogni giorno un paio di migliaia di fotografi appassionati. Il sito è in piedi da due anni e mezzo e ci sono passati tantissimi fotografi amatoriali, principianti e non. Ho cominciato ad appassionarmi alla fotografia a fine 2009 e il sito è nato a fine 2010. A quel punto avevo già appreso e fatto miei tantissimi concetti, tanto da essere in grado di spiegarli chiaramente a chi veniva sul sito.
    Questa introduzione non è per vantarmi. Il dettaglio importante è che tutto ciò che avevo imparato l’avevo letto su internet e su qualche libro (ma molto più su internet e tutto su siti gratuiti).
    Certo, sono sempre stato bravo ad imparare e ho fatto l’università, però quello che voglio dire è che oggi, per tante cose, non serve l’università. E’ istintivo per tutti cercare un istituto che ci insegni, perchè chi ci ha preceduto ha sempre fatto così e perchè dà maggiore sicurezza.
    Ma il mondo è cambiato ed è cambiata soprattutto la velocità con cui il mondo cambia.
    E gli istituti non sono in grado di starci dietro. Vale anche per l’ivy league americana.
    Io ti consiglio di procedere così.
    Se ti servono le basi, vai su internet, soprattutto in inglese, anche se ci sono sempre più siti in italiano.
    Poi metti in pratica quello che leggi finchè non l’hai fatto tuo.
    Se senti che ti manca qualcosa, compra qualche libro di Freeman o di Kelby.
    Poi impara un po’ di post-produzione, ti consiglio Lightroom.
    Poi comincia ad approfondire i singoli fotografi. Scopri su internet quelli che senti più affini e compra le monografie. Espandi pian piano il numero di fotografi che conosci.
    Se devi proprio fare un corso, trova un workshop monotematico avanzato. Intendo, non un corso “fotografia base” o “fotografia avanzata”. Piuttosto un workshop sul flash, il reportage, la street, ecc…
    A questo punto, puoi pensare a trasformarla in una professione. Allora devi capire come funziona l’industria e soprattutto come funziona in un settore. Sì, perchè devi scegliere un settore, sennò non sopravvivi.
    E qui dovrai imparare il marketing, le vendite, un po’ contabilità, a tenere il sito web, ecc…

    Il tutto, lo puoi imparare gratis o pagamento molto poco su kelbytraining, creativelive, udemy e milioni di altri siti.
    Ma ti serve l’inglese.
    Sappi che se ci provi hai un sostenitore in più.

  7. Ciao Alberto!
    La tua introduzione non mi ha dato l’impressione che tu ti stia vantando,credo sia normale essere fieri del proprio lavoro e parlarne,soprattutto se,come in questo caso,puó servire a chi,come me,sta ponendo le basi per costruire qualcosa e apprezza esempi concreti di vita.

    Dettó ció,
    Anche tu ti aggiungi al gruppo di persone che ho contattato,che si sono formate più sul campo e autonomamente anziche negli istituti,questo mi sprona molto.

    Continueró ad apprendere cose nuove su internet e sui manuali, (ho già letto qualcosa di Freeman e di Kelby 😉 ) ,per poi scatenarmi dietro al mirino!
    Soprattutto per quanto riguarda la PP dovró lavorare il triplo,sono molto meno informata,ti dico solo che per ora mi affidavo a GIMP,ma voglio dedicarmi inmanzitutto a Lightroom.
    Faró un salto,anzi spero una lunga passeggiata,suo siti che tu e tanti altri mi state consigliando.. L’inglese non è un problema,anzi!

    Grazie per il sostegno!!!!
    Buona serata!

  8. Ho letto con attenzione tutti i vostri interventi.
    Che dire, trovo nelle parole e negli spunti che avete dato a Samantha molta saggezza e concretezza.
    Credo che la visione delle cose sia molto relativa alla età di chi interviene, chi è più maturo tenderà al pragmatismo mentre chi è più giovane forse sarà un po più sognatore.
    Se devo essere sincero alla domanda di Samantha università si / no ….. io rispondo no.
    E vi spiego perchè.
    Secondo me l’università è un mondo fantastico (… da quel che percepisco, io mi sono fermato al diploma) ma purtroppo in Italia assolutamente non considerato.
    Chi fa l’università il più delle volte si troverà nel mondo del lavoro in ritardo rispetto ai coetanei diplomati.
    In ritardo perchè avrà si studiato e appreso concetti utili e importanti (non solo nozionistici ma anche sopratutto procedurali legati al “modo di imparare”) ma inevitabilmente avrà perso il fondamentale aspetto dell’imparare sul campo !
    Vi porto il mio esempio, lavoro da 16 anni in una grande azienda, sono direttore di produzione (sostanzialmente vicedirettore di stabilimento), sono solo diplomato.
    In azienda ho coetanei laureati e con responsabilità / stipendi decisamente inferiori al mio.
    Non parliamo dei laureati “neoassunti”, e per neoassunti intendo entro i 5 anni di anzianità …. quelli poi guadagnano meno di un operaio.
    Cosa voglio dire ….. ok per lo studio, ma l’esperienza sul campo non ha prezzo.
    Il mio consiglio Samantha ….. studia dai libri, da internet e contemporaneamente VIAGGIA, vivi all’estero per qualche tempo magari anche facendo un lavoretto diverso dalla fotografia … esplora se puoi adesso che sei giovane, costruisciti una esperienza sul campo che ti sarà di fondamentale importanza nella vita.
    Conosci un buon fotografo e chiedigli di fare da assistente …. meglio se all’estero appunto.
    Una altra cosa sono gli agganci !
    Studia marketing, impara ad usare i social network al meglio (…. ma non postare gattini ti prego), ogni incontro nella vita può essere quello giusto … anche qui magari troverai la botta di c..o che a volte ci vuole perchè no !
    Per me la fotografia è una passione, ho 39 anni e poche possibilità di trasformare la fotografia in qualcosa che sia più di una passione da tempo libero (… anche se dei lavori li faccio, sono fotografo di eventi collaboro sporadicamente con una agenzia di marketing).
    Ma diciamocelo al giorno d’oggi siamo tutti fotografi e mantenersi con questa bellissima arte credo non sia così banale !
    Samantha in bocca al lupo !

    p.s. … fatti un giro qui se hai voglia
    http://www.fotografi.org/
    Troverai molti spunti di riflessione !

    1. Massimiliano ho visto solo ora il tuo commento! Grazie per l’intervento/incoraggiamento!
      Aggiornando la situazione ti dico,anzi vi dico che sì,l’università l’ho accantonata,voglio metterci anima e cuore in questo percorso fotografico. Ora devo iniziare concretamente a capire come investire i soldi che ho a disposizione al meglio (uno dei miei dubbi principali) ,a formarmi da autodidatta soprattutto,a cercare qualche persona più esperta da cui imparare molto,insomma a mettere in pratica tutti gli utilissimi consigli che ho ricevuto!

      P.s. Fotografi.org è molto interessante,lo visito spesso :))

      Grazie ancora!

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