Il lavoro più bello del mondo (?)

Rosario mi scrive:

Stica$$i!
Io sono Ingengere come te Ciccio. Ed ho esperienze lavorative della durata molto simile alle tue. Quando ho constatato che passare da una azienda all’altra per migliorare le mie condizioni di vita, di fatto non è successo allora mi è partito il demone interno. Alla fine del peregrinare per aziende, botta di culo e trovo una che sembra ok, che mi offre prospettive dirigenziali e apparentemente crescita professionale. Realtà: manipoli di serpenti e leccachiul, stipendio uguale a quello di un operaio (che sono degli eroi davvero), responsabilità elevate, tensione sempre a manetta, straordinari dovuti ogni giorno e non retribuiti mai, crescita professionale zero. Mi sono rotto ed ho pensato di mettermi in proprio. Detto fatto, licenziamento con soddisfazione immensa. Ora sto cercando disperatamente di aprire una piccola attività nel settore impiantistico, ma la realtà è che sono tanto tentato dal fare il fotografo. Mi piace tanto, è il lavoro che reputo più bello al mondo. Ho un’attrezzatura che definirei sufficiente per fare i primi lavori e la passione mi ha portato a studiare tanto la tecnica, la ricerca della luce giusta, a divorare letteralmente i libri di fotografia, fino al fotoritocco (che però preferisco meno) e amici e parenti ne hanno subito approfittato per farsi fare dei lavori (un’ anteprima di matimonio, un battesimo, due compleanni, due comunioni e tutti rigorosamente non pagati…sigh) che tutto sommato sono venuti bene….ora la domanda è: sbattersi per aprire un’azienda o fare il mestiere più bello al mondo?

Invece di rispondergli personalmente ne approfitto per un post estivo bello fresco, visto che è un tema che spesso ricorre.

Partiamo dal fondo: la domanda che mi fa Rosario è: “sbattersi per aprire un’azienda o fare il mestiere più bello al mondo?”

Come spesso accade, non sbagliamo a darci le risposte ma a farci le domande.
A Rosà, metti sul piatto due cose diverse. Posta così, la domanda sembra una delle massime del buon Catalano, risposta scontata.

Quello che non consideri è che anche per fare il fotografo ti devi sbattere parecchio! Ma parecchiorecchio. Fai due chiacchiere con mia moglie (sotto la mia supervisione chiaro…)

Quindi, dato per sodato tutto quello che dici sul mondo dell’azienda voglio darti una mano e siccome, pur essendo perito elettrotecnico capotecnico ed ingegnere elettrico, di impianti non so nulla, ti parlerò di fotografia.
Innanzitutto cosa intendi con il lavoro più bello del mondo? Perchè lo reputi tale?
Perchè avrai la possibilità di gestire il tuo tempo, di passare una giornata in piscina o a sciare e decidere di lavorare il giorno dopo?
Perchè avrai la possibilità di fare l’artista dando libero sfogo alla tua creatività e alla tua vena artistica?
Perchè avrai la possibilità di scegliere le persone con cui lavorare, rifiutando quei clienti che “non capiscono il tuo approccio”?
Perchè avrai la possibilità di passare più tempo con la tua famiglia e/o dedicarti ai tuo hobbies?

Ne ho buttate lì solo alcune se ne hai altre dimmelo, sono pronto a distruggere anche quelle. Intanto comincio da queste.

Se hai un giorno per andare in piscina, comincia a preoccuparti perchè vuol dire che non hai ABBASTANZA lavoro. Questo non vuol dire che non potrai mai andare in piscina, anzi sul fatto di staccare ogni tanto ci vuole un post apposito. Sappi che dovrai farlo o facendoti violenza perchè hai comunque del lavoro da fare o ci andrai preoccupato perchè a fine mese ci arriverai a fatica. Non parliamo di sci col costo di uno skypass e il reddito di un fotografo.

Artista? Hai mai visto un artista campare dignitosamente senza finire i suoi giorni in un baretto del centro a bere vino e fumare la pipa solo e senza una lira?
Mettiti subito in testa che se non vuoi essere triste e solo, se vuoi camparci di fotografia, devi fornire UN SERVIZIO. Un servizio che qualcuno deve essere disposto a pagare. Se sei convinto che esista un mercato per la tua “arte” puoi provare a sondare, stai pronto ad avere delle delusioni. O dei successi enormi. Come spesso accade quando la ricompensa è grande, commisurati sono i rischi.

Scegliere la tua clientela. Qui devo dire, nel corso del tempo, inevitabilmente attrarrai il tipo di clientela che vuoi/hai saputo attrarre. Ti piaceranno tutti? No chiaramente. Dovrai lavorare con tutti? Si, non tanto perchè ne hai bisogno (ma anche e sopratutto comunque) ma perchè con questo atteggiamento non andrai da nessuna parte. Certo dovrai imparare a dire di no ad alcuni lavori, per tutta una serie di motivi, l’ultimo dei quali è :”queste persone non mi piacciono”.

L’ultimo punto mi viene da ridere: Di tempo per te se fai l’imprenditore ne avrai ben poco che sia l’impiantista che sia il fotografo.

Quindi ora che ho distrutto il mestiere di fotografo, sai cosa ti dico?

Se decidi di occuparti di impiantistica SARA’ LA STESSA COSA!

La cosa bella è però che anche fare l’impiantista può darti le stesse soddisfazioni. Non è quello che fai, è come lo fai.
Quando facevo il sistemista, lo facevo con passione, adoravo il mio lavoro. Non mi piaceva l’azienda, un posto brutto, che rovina le persone, ma adoravo il mio lavoro. Come tu coi libri di fotografia, divoravo libri su ogni tipo di protocollo (mi sono letto tutto il sendmail di O’reilly: chi sa di cosa sto parlando probabilmente si è appena lasciato  scappare un stikazzi o qualcosa di simile)

Don’t do what you love, love what you do dicono di là. Niente di più vero.

Leggiti il blog di Seth Godin. Lui dice che devi mettere arte, essere unico nel tuo lavoro, qualunque mestiere tu faccia, dal pittore al fattorino. Ha ragione, è questo il segreto per vivere felici ed avere successo nel proprio lavoro.

Se dovessi scegliere te lo dico, andrei sugli impianti. Un mercato un pelo più stabile, possibilità economiche più concrete, concorrenza di manodopera a basso prezzo ancora non preoccupante e soprattutto la prospettiva di una ripresa del settore dell’edilizia con relativo traino. Considera che con il periodo di crisi, si aprono vasti orizzonti, chi lavorava un tanto al kilo è stato spazzato via e ci sono spazi per chi sa lavorare bene.

Spero di essermi spiegato abbastanza e di averti trasmesso il succo della fazenda. Devo mettere le luci fuori dal garage sul retro, ti aspetto 😀

Aspetto anche un tuo commento (eventualmente quello di chiunque altro)

Chips

9 commenti su “Il lavoro più bello del mondo (?)

  1. Grazie della risposta (che mi lusinga pure dal momento che è diventata un post) e soprattutto per avere trovato un po’ di tempo per me.
    Visto che hai fatto delle domande a cui premurosamente hai già dato delle risposte, trovo non possa essereci commento migliore al tuo post che rispondervi a mia volta.

    <>

    Perché è un lavoro dinamico, mai scontato,che ti mette in contatto con le persone ad un livello più alto e poi forse perché scioccamente nella mia testa aleggia sempre la stessa frase “…al fotografo si chiede di essere un testimone affidabile e credibile che si sostituisca ai nostri occhi, alla nostra mente e ai nostri cuori” (cit. da National Geographic). Un fotografo non è solo colui che offre un servizio, ma è soprattutto uno che scrive particolari ricordi della vita delle persone. Certo lo so, sessioni intere davanti al pc ad archiviare le foto prima, cominciare a scartarle poi valutando quelle che davvero “scrivono” la storia che hai visto e che volevi raccontare, e poi ritaglia, satura attentamente, contrasta, aumenta la nitidezza ecc… fino a tirar fuori il lavoro che il tuo cliente si aspetta da te. Anche se la mia volontà sarebbe quello di lasciarlo non solo soddisfatto, ma piacevolmente stupito, e non certo per certe violenze del “ritocco” ma per aver colto e trasmesso un’emozione. Che questo possa procurarti anche un profitto con cui vivere dignitosamente credo possa essere una bella cosa.
    Potenzialmente potresti anche diventare famoso o almeno con più probabilità di un ingegnere se saprai toccare il cuore delle persone con le immagini. ( Ma questa è un’altra faccenda di cui discuto spesso in privato con il mio ego)

    <>

    Perché il tempo ci appartiene? Imprenditore o lavoratore è solo una scelta di campo ma non certo una scelta di libertà menchemeno dal tempo. Nessuno è mai realmente libero di gestire il proprio tempo.

    <>

    Personalmente ritengo che il fotografo non si possa definire un artista, almeno da ciò che mi ha trasferito leggere Roland Barthes

    <>

    Ahahah rifiutare i clienti? Ciccio ma sai che ho da coprare una montagna di obiettivi f 2.8 ? I clienti che non capirebbero il mio approccio credo che non mi sceglierebbero comunque guardando al mio portfolio e quindi non mi darebbero nemmeno la remota possibilità di dir loro di no.

    <>

    Bhe se consideri che ora il mio hobby è la fotografia metterli assieme non sarebbe male, non credi?
    Anche qui vale il discorso della scelta tra imprenditore e lavoratore dipendente. Se da un lato il risultato è commisurato al rischio che corri, dall’altro è quasi sempre vero che è anche commisurato al tempo che gli dedichi.
    Detto questo ti ringrazio per quanto hai scritto e i consigli che in esso hai posto; li terrò bene a mente specie perché mi sono fatto di te l’opinione di una persona eclettica…

    I prossimi mesi saranno decisivi per il percorso da intraprendere definitivamente, ma come sempre l’importante, una volta cominciato a percorrerlo, è tenere dritta la barra delle propria vita con passione per quel che si fa.
    Grazie

  2. Ciao sono Terry, adoro la fotografia, ma soprattutto sto facendo gavetta nella progettazione impiantistica quindi se dovessi, caro Rosario (o Rhoss come la marca di impianti HVAC – non è un caso vero?), optare per l’imprenditoria e t servisse una progettista….. 😉

  3. Ti vedrei bene su una rivista con il tuo spazio “La posta di Ciccio” 😛

    Detto questo, riuscire a trovare il tempo per andare in piscina sarebbe un super lusso.

    Prima però c’è da trovare il tempo per dormire 😉

  4. Concordo nel dire che non è così scontato contrapporre “azienda personale” e “mestiere più bello del mondo”. Il punto è far diventare il mestiere più bello del mondo la propria azienda personale.

  5. Pienamente d’accordo con quanto dice “il ciccio”. io ho fatto la pazzia ma a metà, ho avuto la fortuna di conservare part time il mio impiego (che ormai è solo una forma di sostentamento base per pagare il mutuo) e avere il tempo libero per iniziare a muovermi da piccolo autonomo nella fotografia. E’ dura.
    Effettivamente l’idea di avere un pò più di tempo libero da gestire c’è, ma è difficile trovarlo ugualmente. Se non sei al lavoro, stai sistemando un lavoro già fatto, o stai cercando nuovi clienti, o sei a qualche fiera, o stai aggiornando un blog (per cercare nuovi clienti). L’attrezzatura non basta mai, c’è sempre qualcosa che si rompe, da cambiare, migliorare.
    e lo stress… il fotografo offre tutta la sua perizia e bravura in frazioni di tempo non ripetibili. Spesso non c’è possibilità di replica. nonostante fotografare sia più alla portata di tutti utlimamente, non è alla portata di tutti l’impegno, la devozione al cliente, la capacità di relazionare etc etc.

    Essere in tanti in un settore significa guerra dei prezzi, guerra di marketing (per quanto in piccolo) e curare qualsiasi altro aspetto anche extra attività. le soddisfazioni ci sono, assolutamente, ma non più perchè fai belle foto, ma perchè fai bene il tuo lavoro.

  6. Ciao,
    Approfitto di questo post per chiedere un consiglio.
    Sono Samantha e vivo a Milano,a luglio ho dato l’Esame di Maturità al liceo linguistico e finalmente mi trovo a dover pensare concretamente al mio futuro,a come muovere i primi passi per costruire qualcosa di appagante e che mi faccia sentire produttiva!
    Ho pensato per qualche mese di voler andare all’Università,avrei scelto scienze politche,ma riflettendoci non fa veramente per me,troppo teorica e generica,potrei annoiarmi dopo 3 mesi,preferisco qualcosa che mi faccia sentire attiva giorno dopo giorno.
    Confido che ,da vari anni a questa parte,e soprattutto da quando ho avuto in mano la mia prima reflex tanto sudata,continuo a pensare che vorrei riuscire fare di questa mia passione il mio lavoro. Negli ultimi mesi è diventato un chiodo fisso. Abbandonata definitivamente l’idea dell’Università,ho iniziato a raccogliere informazioni sulle scuole di fotografia,tanto da arrivare a pensare di iscrivermi all’Istituto Italiano di Fotografia a Milano. Oggi mi sono presa una giornata di pausa,per pensare se davvero è la scelta giusta,ho il dubbio che a livello pratico non aiuti a “lanciarsi” nell’ambiente,ma che serva solo ad arrivare a fare “belle foto”. I costi del corso biennale sarebbero molto molto elevati. Mi trovo un po’ spaesata ma dall’altro lato mi sento pronta a buttarmi autonomamente nella mischia,iniziando a fare le prime esperienze per migliorarmi e a promuovermi il più possibile. Piuttosto che spendere 14.000 euro per la scuola,ne spenderei inizialmente 7.000 per rinnovare la mia attrezzatura. Le scuole di fotografia,quindi bienni per esempio,valgono davvero i soldi che costano? O è meglio investirli in altro modo?

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