Confessioni di un artista di merda – Come superare la depressione di mezza stagione

Arriva agosto, il mese che non vorresti arrivasse mai. O meglio, per me che faccio sto mestiere è agosto, per altri potrebbe essere, chessò dicembre.

Siamo a metà stagione. Hai 14 matrimoni da consegnare e sei ormai convinto che non ce la farai mai. Ogni volta che squilla il telefono, ammesso che ti sia ricordato di togliere il silenzioso e che ti ricordi dove l’hai messo in carica, è un coccolone.

Hai ormai rinunciato al sonno, un lusso che a questo punto non ti puoi più permettere.
Passi 15h/gg davanti al computer, le altre le dividi ad incontrare coppie, scattare, espletare alcune funzioni fisiologiche (ma solo quelle base)

Soprattutto arriva lei, maledetta: la depressione da “artista di merda”.

I tuoi colleghi dopo un inverno nel guscio si svegliano tutti e cominciano a pubblicare foto e servizi a manella e ti senti l’unico a non fare matrimoni come e quanto vorresti. Nel corso degli anni, ti sei fatto un giro di amicizie su Facebook tale per cui l’80% sono fotografi. Ti pare quindi che siano tutti fotografi. Difficile a credersi, c’è qualcuno laffuori che non aspira a tanto. Tranne te che stai leggendo ovviamente.

Arrivano i contest e qui, si, ti senti davvero una cacchetta.

Hai solo 4 matrimoni per il prossimo anno e non sai se ne arriveranno altri.

Mixiamo tutto con un paio di F24, IRPEF e IVA (ma si anche INPS) ed il gioco è fatto.

Se poi vedi in rete un annuncio di lavoro tipo cercasi DBA Oracle, la tentazione di mollare il colpo  è forte, molto forte.

 

Quindi? Mollare o no.
Non so, è una decisione troppo personale, avendo affrontato la fazenda più volte, ecco la mia personale ricetta per (provare a) uscirne.

-> Stacca. Non esiste ammazzarsi in questa maniera. Prenditi tempo per le cose importanti, il sonno, un po’ di attività fisica, la tua famiglia. Non fare come quelli che ti stavano sulle palle quando lavoravi in azienda che erano ben visti perchè stavano 10h in azienda e facevano la metà di quello che facevi tu che te ne andavi alle 18. Rendi molto di più se sei riposato mentalmente e fisicamente. Certo quando sei sotto col lavoro è difficile dirsi: “adesso vado a letto”. Prova una settimana e vedi la differenza se non credi allo zio CiCCiO.

-> Molla Facebook. Oppure tieni presente che ti sei costruito attorno un mondo che non è quello reale. NON SONO tutti fotografi. Lo so è un’affermazione forte ma laffuori ceggente che non aspira a diventare fotografo. (Tu si chiaro ma sei un’eccezione 😉 ) Questo punto si lega poi con il seguente:

-> “The reason we struggle with insecurity is because we compare our behind-the-scenes with everyone else’s highlight reel.” Steve Furtick. Eccacchio. Questa è difficile da credere. E allora prendiamo atto che c’è gente con del talento, molto più del nostro, ma anche che spesso ci troviamo a paragonare il meglio degli altri con il nostro peggio. Il nostro micromosso con una foto costruita con un team di 5 persone e un kit luci da 8.000€ A questa cosa non crederai, così come quando da giovane vuoi un coupe 2.000 turbo benzina da 170 e non credi al tuo amico che già ce l’ha che ti dice che è scomodo, consuma tanto e non vale la pena. Lo compri e la tua successiva auto è un 1.400 diesel.
Guarda e studia e vedi negli occhi di quella ragazza di quella foto con questa fantastica luce naturale che ci sono tre persone a reggere dei riflettori. Guardati i Behind the scene degli altri. Sopratutto smettila di confrontarti. Ancora una volta il saggio:

THE ONLY PHOTOGRAPHER YOU SHOULD COMPARE YOURSELF TO IS THE ONE YOU USED TO BE

E se ancora questo non basta? Mollare?

CAMBIARE.

Capire che è possibile prendere altre strade, che non è mai troppo tardi, che tornare a fare quello che facevi non è fallimento se davvero quello che fai non è quello che vuoi fare. Magari non è esattamente come pensavi. Eravamo in montagna per una settimana in rifugio a 2.000m Il gestore mi fa: “Eh si, oggi nevica e la gente si lamenta. Se non c’è neve si lamenta. Se picchia il sole si lamenta.” Insomma magari volevi andare in montagna e trovare metri di neve, un clima mite ma assolato. Non è sempre Natale, e magari la montagna non fa per te. Bene, leggevo proprio ieri di tanti colleghi che sognano di fare altro.

Non sei ancora nella fase “Artista dimmerda”? Tranquillo, arriverà.

Adesso però sei pronto ad affrontarla 😉

E se conosci un artista dimmerda condividi questo post con lui!

Nota che sul fisco non ho detto nulla, paga e muori.

Ah, 500 punti CiCCiO se hai colto il riferimento

13 commenti su “Confessioni di un artista di merda – Come superare la depressione di mezza stagione

  1. …cercasi DBA Oracle, quindi anche tu sei un ex informatico o comunque un programmatore. Ecco mi fa specie il fatto che l’80% dei fotografi sia stato “nella sua vita passata” un informatico 😉

    1. Marco, se l’avessi scritto 40 anni fa avrei scritto metalmeccanico. Ormai TUTTI lavorano come informatici, quelli che lavorano nell’IT sono i nuovi operai, tutto lì. Ci sono stati i metalmeccanici, i colletti bianchi negli anni 80, l’IT nei 90. Vediamo cosa ci attende 😀

  2. Se posso permettermi, credo siano riflessioni non solo da artista ma oramai da qualsiasi professione… specie quando si ritiene di avere molti talenti (alias quando si pensa di avere molte frecce al proprio arco). A me, in questi casi, viene in mente sempre il film “The Weather Man”. Alla fine la nebbia si dirada e ci resta davanti l’unica strada da percorrere: la nostra strada.

    Un articolo, letto non ricordo più dove, diceva che facebook genera invidia nelle persone. Non so se sia vero, però sicuramente se stai un attimino giù perché le cose non girano come vorresti e qualcuno tocca in qualche modo “il tuo nervo scoperto” eh eh allora brucia. Poi ci si mette anche il fatto che concentrandosi su di una cosa pare che il giorno prima a nessuno gliene fregava e il giorno dopo tutti a darci dentro. Ma è solo un meccanismo del nostro complesso cervello e della benedetta/maledetta focalizzazione.
    Io ho risolto:da più di un anno quasi non mi collego più a facebook.

    E Allora? Allora penso che non ci rimane altro che perseverare, essere come dei rulli compressori cercando di superare noi stessi ogni giorno…quello che vogliamo arriverà perché ce lo prenderemo con le nostre mani.
    Enjoy!

  3. Ciccio caro, non sono una fotografa, ma un po’ artista dimmerda lo sono anche io. E la mia stagione coincide con la tua. E non ho nemmeno 4 matrimoni per l’anno venturo! Vedi un po’!
    Ti ringrazio per quello che hai scritto perchè hai davvero centrato il punto, anzi i punti! Ed io sono una di quelle che sperano che tu non molli, per il bene mio e d tante future coppie di sposi!
    Ilaria

  4. Max molla e diventa blogger, continuerai a fare il fotografo per passione. ahahahh bravo comunque, sia per le foto che per il
    blog

  5. Ciccio, tu sei la persona con maggior talento che io conosca. Ogni cosa che hai fatto l’hai fatta al massimo e con ottimi risultati. Ricorda i motivi per cui hai lasciato il vecchio lavoro e vedrai che non mollerai mai.

  6. io non voglio fare il fotografo, giuro ! di fotografia non ne capisco tanto ma per me tu sei il più bravo di tutti.
    a proposito sto lavorando per te … i matrimoni potrebbero essere 5! 🙂

  7. ….cazzo e adesso come faccio? guardavo a te con ammirazione e pensavo “questo ha avuto le palle per mollare il posto fisso e mettersi a fare quello che gli piace!”, cosa che io (per il momento) non ho. E adesso? Mi dici che è il contrario? Non ci credo…il 1.4 diesel sicuramente ti porta lontano, (puoi avere la presunzione di ritenerti abbastanza tranquillo, ma anche la consapevolezza che non lo sei), ma il 1.4 diesel non ti darà mai le soddisfazioni del 2ooo turbo.
    Continua così.
    Firmato: uno a cui non piace farsi fotografare ma che si è vestito da sposo una seconda volta per farsi fotografare da te.

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