Prismi, telefoni e gruppi musicali farlocchi: come cambia la creatività in fotografia

In fotografia così come in musica s’è fatto un po’ tutto. Comprese delle gran porcate sia ben chiaro. Il free jazz, il grind, the real Milli Vanilli.

E allora per differenziarsi un po’ c’è chi ne pensa ogni giorno una nuova. In fotografia accade. Conosco un tizio che scatta attraverso le plastichine delle Chesterfield senza filtro (sostiene che le altre sono diverse e non hanno “la stessa resa”) e uno che piazza davanti all’obbiettivo la carta di un boero. Boh, il succo è che su 100.000 buttanade, ne escono 3 che hanno successo. Il fatto che abbiano successo non vuol dire che siano sempre valide, durature o giuste per noi.

Non è quindi necessario che andiate a comprare un prisma a la Sam Hurd:

e nemmeno che abusiate del vostro iPhone (o Nokia Lumia 800) come Fer Juaristi:

Potete sempre fare alla noatri che con un piatto de pasta ce levamo sempre dai guai:

4 commenti su “Prismi, telefoni e gruppi musicali farlocchi: come cambia la creatività in fotografia

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